Perché non supporto la causa palestinese

Se il movimento propalestinese proclamasse “Costruiamo una Patria nuova, all’insegna di Libertà, Fratellanza, Uguaglianza”, sarei in prima fila a sostenerli. Ma la realtà è diametralmente opposta: non esiste un progetto costruttivo, solo un’ossessione distruttiva. Ecco perché non posso prendere sul serio questa narrazione.

  1. L’assenza di volontà statuale

Da 80 anni i leader arabi-palestinesi hanno sistematicamente rifiutato ogni opportunità di costruire uno Stato:

1947: Rifiuto del Piano di Partizione ONU (accettato dagli ebrei)

2000: Rifiuto dell’offerta di Barak per uno Stato sul 97% della Cisgiordania

2008: Rifiuto della proposta di Olmert con Gerusalemme Est come capitale

La colpa non è di Israele: ogni volta che si è aperta una porta, l’hanno sprangata con la violenza. Persino dopo il ritiro unilaterale israeliano da Gaza nel 2005, invece di costruire un prototipo di Stato, hanno eletto Hamas e trasformato l’area in una base per il terrorismo.

  1. Il doppio gioco occidentale

La cosa più grottesca? Gran parte del movimento “pro-Palestina” oggi è guidato da occidentali privilegiati (che non moriranno mai sotto i razzi di Hamas) il cui unico obiettivo è l’eliminazione di Israele, non la creazione di uno Stato palestinese. Basta guardare i loro slogan:

“From the river to the sea” (mappa senza Israele)

“Globalize the intifada” (appello alla violenza)

Nessun piano per istituzioni, economia, confini

  1. La manipolazione del diritto internazionale

La narrazione del “furto della terra” è storicamente falsa:

Il Mandato britannico (1922) prevedeva esplicitamente la creazione di “focolari nazionali” sia ebraico che arabo

Giordania (75% del territorio mandatario), Siria e Libano nacquero dallo stesso sistema senza contestazioni

Gli ebrei acquistarono legalmente terre spesso paludose e improduttive (mai “rubate”)

Curioso come nessuno metta in discussione l’esistenza della Giordania (creata per gli arabi palestinesi nel 1946), mentre solo lo Stato ebraico viene considerato “illegittimo”.

  1. L’ipocrisia morale

Questo movimento pretende solidarietà mentre:

Ignora i 2 milioni di arabi israeliani con pieni diritti

Tace sui palestinesi uccisi da Hamas (600+ solo dal 2007)

Celebra “martiri” che stipendiavano famiglie per attentati (il fondo PA per terroristi)

Dove sono le loro proteste contro l’Autorità Palestinese, che non ha tenuto elezioni dal 2006? Dove sono i piani per ospedali invece di tunnel? Per libri invece di razzi?

Finché il loro sogno sarà la fine di Israele e non la costruzione della Palestina; finché preferiranno vittimismo a responsabilità e razzi a istituzioni, questa non sarà una lotta per la giustizia, ma un culto della morte travestito da idealismo.

E a questo, nessuna persona onesta dovrebbe aderire.

Roberto Damico (da facebook)

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