A proposito di parametri europei: la giustizia

Non di soli parametri di bilancio è fatta l’Europa. Ci sono differenze che fanno la differenza. Per esempio la giustizia civile. Sì proprio quella cosa che se tu hai un conflitto con qualcuno cerchi un giudice che lo risolva. Bene, da noi è tutto più incerto. Già da prima i processi civili duravano troppo; adesso il rapporto che la commissione europea ha commissionato al Cepej ci dice che dal 2010 al 2012 la durata dei processi civili è aumentata in media di cento giorni. Caspita! In piena crisi, quando ci si dibatteva intorno ai ritardi italiani e da ogni parte quello della giustizia veniva indicato come uno dei principali.

Qualcuno potrà dire: e che sono cento giorni? Sono un bel peso perché così stabiliamo quasi un record arrivando a 590 giorni per il primo grado, a 1.161 per il secondo grado e a 1.470 se si va in Cassazione. Poco? No, troppo.

Volete divorziare? Ebbene l’Italia vince su tutti con 676 giorni solo per ottenere una pronuncia di primo grado, quando in Slovenia ne bastano 48. Anche nel caso di insolvenza stabiliamo un primato con 2.566 giorni.

Un vero capolavoro poi sono le procedure fallimentari. Il massimo si raggiunge a Messina con una durata media superiore ai 21 anni, mentre a Milano è di poco superiore a 5 anni.

La cosa strana è che non sembra solo una questione di soldi. Magari un po’ sì perché la Germania spende 167 euro procapite e l’Italia sta a 134. Ma non sembra questo il punto. Sarà allora una questione di organizzazione e di procedure? Bè sicuramente sarà così, ma allora perché ci si trascina da decenni girando intorno ai problemi e nessuno riesce a mettere mano a cambiamenti seri? Eppure sarebbero bastati tanti piccoli passi fatti al momento giusto. No decisamente anche qui si ripete il “dramma” italiano: tante chiacchiere e l’immobilismo della pura conservazione di fatto

1 commento
  1. dimitra dice:

    E’ chiara la mano della Lobby degli avvocati nella riforma. Pensare che oggi l’arbitrato c’è già, ma lo fanno tutte le professioni. Se passa la riforma da domani saranno solo avvocati a poterlo fare, anche se ho letto che l’ordine dei commercialisti ha già protestato e chiesto una rettifica. Nel mentre che le varie lobby litigano tra loro… non si può lanciare l’idea che, a costo zero, per ridurre i processi civili basterebbe inserire il giuramento della parte e l’obbligo di dire la verità, come per il testimone? Pochissimi sanno che questo obbligo in Italia non esiste e che l’art l’88 cpc è tutt’altra cosa.. L’obbligo di dire la verità c’è quasi in tutti i paesi europei dove i processi civili sono la metà. Guarda caso…! Le due questioni sono collegate e basterebbe leggere i vari rapporti cepej per averne certezza. In svizzera l’art 306 cp punisce fino a tre anni la parte che mente in un processo civile e se la mettessimo in Italia le cause si ridurrebbero di colpo. Ma ovviamente anche qui gli avvocati si opporranno perchè se le parti fossero obbligare a dire la verità, loro come potrebbero insistere “nel gioco delle parti” . A dire il vero qualcuno ogni tanto ci prova a proporre la modifica, ma poi si arena tutto.. Ci riproviamo? Cordialità Dimitra

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *