La guerra all’Occidente e le Olimpiadi
Qualcosa accomuna le Olimpiadi e la guerra all’Occidente scatenata dall’islamismo iraniano e dall’imperialismo di Putin: l’impreparazione dei governi e delle opinioni pubbliche europee a riconoscere la realtà. Israele e Ucraina dimostrano come popoli coraggiosi e combattivi possono difendere la propria libertà. Entrambi sono sostenuti e protetti dagli Stati Uniti d’America. Avendo la testa piena di concetti idealistici non riusciamo ad accettare che proprio noi siamo nel mirino. Ricordiamo che dal 1979 scopo dell’Iran è cancellare Israele (“Palestina libera dal fiume al mare”), espellere gli Usa dal Medio Oriente e conquistare i luoghi sacri dell’Islam cioè sottomettere l’Arabia Saudita. La guerra viene da lì e i poveri palestinesi sono vittime sacrificali. Una verità è che alle guerre non si risponde con le chiacchiere, ma armandosi e combattendo per difendersi. Chi si illude sulle virtù del dialogo non ha capito niente della vita umana e diventa una preda.
In questo quadro si svolgono le Olimpiadi peggio organizzate della storia recente. Per scelta non sono stati installati i condizionatori negli alloggi degli atleti e nei bus per trasportarli nei luoghi delle gare. Sembra poco, ma è tutto. L’Europa ha deciso una svolta green convinta di dover e poter salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici. Le Olimpiadi dimostrano che si tratta di scelte intellettualistiche avulse dalla realtà che indeboliscono e non migliorano. Le illusioni possono fare molti danni come sanno bene gli atleti dei Giochi
7 agosto 2024
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