L’inflazione di chi decide i prezzi e i profitti da condividere
No, non è più il rincaro di gas ed elettricità e nemmeno quello di molte materie prime a mantenere alta l’inflazione. Tutto è sceso ai livelli ante guerra tranne i prezzi che pagano i consumatori. La saggezza popolare dice che commercianti e produttori i prezzi non li abbassano mai a meno che non siano in grave crisi. La verità è che l’inflazione già da tempo è legata solo ai profitti. Profitti esagerati secondo Landini mentre parole esplicite arrivano dal Governatore di Bankitalia, Visco e da un autorevole membro del board della Bce, Panetta (“I costi dei fattori produttivi stanno scendendo, mentre i prezzi al dettaglio e anche i profitti aumentano”).
Dunque i profitti corrono, ma le retribuzioni sono ferme e i lavoratori dipendenti perdono potere d’acquisto (meno 15% in due anni) acuendo la divisione tra chi i prezzi li fa e chi li paga. Stranamente non si avverte quella tensione sociale che ci dovrebbe essere per l’evidente ingiustizia. La politica è silente o distratta, un’orsa in fuga attira l’attenzione degli italiani per settimane e i sindacati sembrano più orientati a chiedere al governo di colmare il deficit di potere d’acquisto con la leva fiscale piuttosto che a pretendere una più equa divisione dei profitti chiamando i lavoratori alla protesta
19 aprile 2023
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