Salario minimo o fuga dalla realtà?

Viviamo nel mondo reale. Abbiamo sentito parlare o conosciamo tante persone che vengono pagate in nero o comunque con retribuzioni troppo basse per viverci. Sappiamo che esistono molti modi per camuffare lo scambio tra lavoro e denaro per eludere qualsiasi obbligo a pagare il lavoro il giusto. Sindacati, politici, datori di lavoro e commentatori quasi si scandalizzano se si parla di salario minimo. Fanno finta che l’Italia sia il regno dei CCNL che governano tutti i rapporti di lavoro. In parte è vero: sono 922 e la gran parte sono fatti per fregare i lavoratori e pagarli meno di quanto si pagherebbe con un contratto stipulato dai sindacati più rappresentativi.

Il grande problema mai affrontato è l’attuazione dell’art 39 della Costituzione che riconosce ai sindacati registrati la possibilità di stipulare contratti collettivi di lavoro “con efficacia obbligatoria”. L’Italia è, però, il paese dove pullulano le micro imprese che abbassano drasticamente la produttività e non permettono paghe decenti. Dovrebbero chiudere, ma sopravvivono anche grazie alle paghe da fame per chi ci lavora. È una situazione dove non c’è futuro e, infatti, i giovani più preparati scappano all’estero. Il salario minimo è indispensabile perché è giusto e per non essere condannati al sottosviluppo

7 giugno 2022

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