Meno male che la destra c’è. E aiuta la sinistra

“Una fuoriclasse. Un discorso di destra convinto, competente, appassionato, libero, sincero”. Così Concita De Gregorio su Repubblica il giorno dopo la presentazione del governo alle Camere. Siamo d’accordo, ma non basta, bisognerebbe dire anche che quel discorso è la migliore spinta che poteva arrivare alla mobilitazione delle opposizioni e non perché ci si debba per forza contrapporre per partito preso, ma perché i temi affrontati sono quelli cruciali per i problemi di oggi guardando all’Italia del prossimo futuro. Le opposizioni dovranno elaborare proprie soluzioni e battersi per tradurle in politiche concrete facendo di questo il cuore della loro presenza nel Paese e nelle istituzioni. Un ruolo piuttosto semplice. Meglio che quel discorso sia preso molto sul serio anche per mettere il governo di fronte alle sue contraddizioni. Che si sono già manifestate. Questione fiscale e Covid sono quelle di impatto immediato.

Sul primo punto Giorgia Meloni ha parlato di “un nuovo patto fiscale” che poggerà su tre pilastri: ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie e il provvedimento più immediato per farlo sarà l’estensione della tassa piatta per le partite IVA dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato; una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese di regolarizzare la propria posizione con il fisco; una lotta all’evasione che “deve partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’IVA, e soprattutto deve essere vera lotta all’evasione, non caccia al gettito”. Ha poi completato il suo pensiero con l’annuncio che sarà elevato il limite all’uso del contante presentato come un aiuto alla popolazione povera.

In pratica ha aperto un’autostrada alle opposizioni talmente è facile dimostrare che questi propositi sono in realtà un invito agli evasori fiscali a fare del loro meglio sicuri che il governo non farà nulla per contrastarli. Sia la tassa piatta per le partite Iva che l’innalzamento del limite all’uso del contante, che serve soltanto per nascondere guadagni illeciti e fondi neri come sanno tutti, costituiscono un clamoroso manifesto di ingiustizia sociale gettato in faccia alla gran parte dei contribuenti che rispetta le regole e paga regolarmente le imposte e che oggi non ha voce.

Sul Covid Giorgia Meloni ha pronunciato parole chiare rivendicando lo scetticismo sui vaccini e la negazione dell’utilità delle misure di contrasto al contagio (“L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma, nonostante questo, è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi”). Ha detto che il governo non applicherà più quel modello perché “l’informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione”. Poiché l’esperienza del Covid l’hanno fatta tutti gli italiani e la stanno rifacendo adesso, ovviamente si può discutere delle misure più idonee, ma non si può adesso smentire ciò che il buon senso prima ancora che la scienza hanno dimostrato. Non può Giorgia Meloni smentire che i virus esistano e che si trasmettano da persona a persona né che possano provocare una malattia grave. E non può lavarsene le mani con la scusa che basti una informazione corretta. Proprio non si capisce che ragionevolezza ci sia nell’evocare le risposte di uno sciagurato come Bolsonaro o del primo Trump alla possibilità che ci sia un’altra pandemia. Ma veramente gli italiani sono disposti a giocare il terno al lotto della fortuna sulla loro vita contro un’eventuale ulteriore pandemia per conservare l’illusione di affermare così la loro libertà? Si ha l’impressione che Giorgia Meloni non abbia veramente imparato nulla dagli ospedali al limite del collasso e dalla gente lasciata morire a casa senza assistenza. Quando arriva una pandemia corre veloce e travolge come una valanga. Vogliamo essere travolti? E tutto per affermare una stupida libertà di non indossare una mascherina o di non vaccinarsi per chissà quali turbe psicologiche o per affermare l’ideologia dell’assoluta prevalenza dell’individuo sulla collettività.

Se l’idea di libertà della destra è questa non dovrebbe essere difficile per un’opposizione seria contrastarla. Per dirla alla romana il “famo come ci pare” è sempre il suo motto ispiratore. Servono oppositori

Claudio Lombardi

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