Ucraina: le cause della guerra in sintesi
Ben oltre dieci anni fa, l’ex presidente ucraino Janukovich viene eletto anche con la promessa di avvicinare il paese all’Unione Europea. Ma ad un certo punto vola a Mosca e si accorda con Putin.
Gli ucraini scendono in piazza con proteste pacifiche contro Janukovich, che si protraggono per lungo tempo. Non sapendo come risolvere la situazione, il presidente inizia a far sparare alla folla, che include famiglie, donne e bambini. L’unico risultato è che gli ucraini si arrabbiano ancora di più, così Janukovich è costretto a fuggire. Sale su un elicottero carico di denaro e si avvia verso la Russia.
A quel punto, il Parlamento ucraino vota legittimamente la decadenza di Janukovich e indice nuove elezioni. È il 2014, tutto in regola, nessun “golpe americano”, a differenza di quanto afferma Travaglio e vari cani filorussi.
Ma che succede a quel punto?
Putin approfitta del momento di caos dell’Ucraina e annette la Crimea, in più invia orde di paralimitari nel Donbass per organizzare una secessione, che però non trova il favore della maggioranza della popolazione locale.
I finti indipendentisti iniziano a sparare, Kyiv risponde con il proprio esercito. Ci sono dei morti civili, ma pochi. Mosca diffonde la bugia che ci siano 14mila morti russofoni, copia la giustificazione hitleriana per l’annessione della Cecoslovacchia. Nella realtà Kyiv non ha mai raso al suolo le città del Donbass.
L’Europa organizza dei colloqui di pace, si arriva ai famosi accordi di Minsk. Mosca li firma e li viola subito, per esempio armando le repubbliche fantoccio del Donbass e riconoscendo un loro referendum farsa sull’indipendenza (punti non ammessi dagli accordi di Minsk sottoscritti dallo stesso Putin). Vi invia pure i nazisti del gruppo Wagner. Dopodiché diffonde la bugia che Kyiv abbia sempre violato gli accordi.
In questi anni viene eletto Zelensky, corre il 2019. Il tempo continua a passare e Putin non riesce ancora ad appropriarsi dell’Ucraina. Ha fallito nel suo tentativo di controllare direttamente Kyiv nel 2014, per le proteste di Maidan, e non riesce neppure a stabilizzare il Donbass.
Si arriva al 2022, a quel punto decide di invadere direttamente l’Ucraina, forte del proprio esercito, e marcia verso Kyiv. L’operazione si rivela un disastro colossale, gli ucraini non si piegano e i russi sono meno forti di quanto si ritenesse.
Putin deve giustificare questo disastro, e sin dal primo giorno del conflitto accresce e inonda i nostri paesi con una serie di scuse: “Colpa della NATO/Colpa dei nazisti ucraini/Colpa dello Spirito Santo/ecc.”
I suoi corrotti manipolatori nei nostri paesi iniziano a diffondere queste bufale per confondere la nostra popolazione, al fine di influenzare e dividere i nostri governi sul da farsi.
Fallisce quasi del tutto anche in questo, la NATO si ricompatta e si spinge sino alla Finlandia.
Una parte della nostra opinione pubblica purtroppo beve le bufale e crede alla fantasia del “Putin pacifista” e degli “europei guerrafondai”, come se la guerra o le ragioni di essa dipendano da noi.
Ma da cosa sono dipese in realtà?
Dall’ideologia imperialista e criminale del regime di Putin e dalla sua volontà espansionistica. Non esistono altre ragioni, e chi ci crede è solo un idiota.
Adriano Bomboi (da facebook)


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