Assalto no green pass a Roma e la debolezza del governo
Vedendo le immagini delle manifestazioni di ieri dei no vax e no green pass sembrava di rivedere quelle del movimento studentesco di fine anni settanta. Lo schema è identico: una massa di persone che vogliono protestare e che si rivolgono alle forze di polizia esibendo le loro buone intenzioni; gruppi ristretti di teppisti più o meno armati che si nascondono nella massa, la orientano, se ne fanno scudo e la usano come copertura per dare battaglia. Figure classiche di questo teatrino sono quelle dei manifestanti che si mettono davanti agli agenti spergiurando di non avere intenzioni aggressive mentre a poca distanza le squadracce dei teppisti si preparano a colpire. È evidente la connivenza tra chi protesta e le squadracce di picchiatori che scatenano la guerriglia urbana.
Mettiamo subito da parte le motivazioni esibite che stanno scatenando la protesta. Dietro al rifiuto del green pass c’è il rifiuto dei vaccini, la negazione della pericolosità della pandemia e la rivendicazione del diritto a fare ognuno come gli pare fregandosene della collettività. In fondo oltre l’80% degli italiani hanno scelto di vaccinarsi e hanno il diritto di essere difesi dai pochi che si rifiutano di farlo. Il green pass serve a questo e corrisponde ad un obbligo vaccinale di fatto perché esclude chi si rifiuta da luoghi di aggregazione sociale. Il governo non ha istituito l’obbligo perché è debole e diviso. Nel M5s c’è una residua componente no vax, ma soprattutto nella Lega c’è l’ostacolo maggiore perché Salvini ha soffocato tutte le istanze dei territori che, invece, sono favorevoli ai vaccini. Insieme a Fratelli d’Italia la Lega ha condotto, fin dall’inizio, l’opposizione più decisa ai provvedimenti del governo per contrastare la pandemia. Dal movimento no mask a quello no vax e poi no green pass la destra estrema è stata in prima linea non per combattere il covid, ma le misure per frenare la pandemia. Non a caso Salvini e Meloni furono tra gli ultimi a farsi vaccinare e lo fecero senza alcuna visibilità sui social segno chiarissimo che il vaccino era considerato quasi una vergogna da nascondere. A chi? Ai no vax ovviamente. Un invito chiaro a vaccinarsi da loro non è mai arrivato mentre sono stati tantissimi i momenti nei quali hanno espresso il loro appoggio a chi rivendicava il diritto di rifiutare il vaccino e il green pass. Incluse le componenti più estremiste e dichiaratamente fasciste.
L’assalto che è andato in scena ieri a Roma stato organizzato e mirava a destabilizzare il governo, a creare caos, a colpire la ripresa economica e di ogni attività sociale che è ormai in corso. Negare che questa ripresa sia possibile solo grazie alla scelta degli italiani di vaccinarsi e di adottare comportamenti coerenti con la persistenza della pandemia significa negare l’evidenza. Ieri il centro di Roma è stato preso in ostaggio da poche centinaia di teppisti senza che la polizia riuscisse a fermarli. Ora si dice che le forze di polizia sono state colte di sorpresa, ma la verità è che il governo non riesce ad agire con determinazione perché è minato al suo interno da spinte divergenti e forse anche nella polizia c’è chi prova simpatia per la protesta. D’altra parte quando un vice questore parla ad una manifestazione no green pass invitando a disobbedire alla legge qualche dubbio è lecito averlo.
C’è anche da dubitare che Mario Draghi voglia intestarsi quell’azione di dura repressione che sarebbe necessaria per ristabilire l’ordine pubblico. Inoltre bisognerebbe imporre l’obbligo vaccinale ma bisognerebbe anche farlo rispettare. C’è da chiedersi se il governo che non riesce a fermare dei pluripregiudicati che si mettono a capo degli squadristi e guidano l’assalto alla sede della CGIL o ai palazzi delle istituzioni nel centro di Roma possa trovare il coraggio di far rispettare tale obbligo. Tuttavia anche l’obbligo vaccinale dovrebbe essere dimostrato con un certificato identico al green pass da esibire per i luoghi di lavoro, le palestre ecc. Chi si oppone al green pass invocando l’obbligo vaccinale sta barando per creare confusione. Green pass e obbligo hanno lo stesso effetto.
Non è la prima volta in Italia che le istituzioni sono difese debolmente dalle autorità che dovrebbero garantire l’ordine pubblico. L’Italia è pur sempre quella che ha vissuto anni e anni sotto ricatto delle bombe, delle stragi, degli assalti armati, della guerriglia di piazza con un intreccio che nessun tribunale è riuscito ancora a chiarire definitivamente fra apparati dello Stato, gruppi paramilitari organizzati, partiti politici e alte burocrazie. L’assalto alla sede della CGIL è la prova evidente di una regia politica dello squadrismo che si nasconde all’interno della protesta no green pass. La presa di distanza di Salvini e Meloni serve a poco perché viene dopo anni di corteggiamento tra loro e le ali violente. Nessuno dubita che in Italia esista un movimento fascista che riscuote un non indifferente consenso nella pubblica opinione. Non si tratta di nostalgia ma di aspirazione alla chiusura nazionalista, alle soluzioni drastiche a problemi complessi che gli italiani coltivano pensando che siano sempre altri a dover pagare i conti di un paese disordinato e per molti aspetti sottosviluppato.
Come uscire da questa situazione? Se Draghi pensa di farlo solo con la carota dei soldi dall’Europa commette un grave errore. Ci vuole anche il bastone della determinazione che oggi significa obbligo vaccinale, mantenimento del green pass e repressione dura degli squadristi. Draghi e i partiti di governo , Lega inclusa, devono capire che l’80% degli italiani ha già scelto il vaccino e la piena ripresa di ogni attività. Mostrare loro che bastano poche migliaia di prepotenti per imporre il disordine significa imboccare la strada del declino lungo la quale nemmeno i soldi del Pnrr riusciranno a risollevarci
Claudio Lombardi
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