Il valore della libertà e i finti antifascisti
Ogni anno il 25 aprile è l’occasione di polemiche e di scontri. Le manifestazioni sono inquinate da gruppi estremisti più o meno violenti per i quali l’anniversario della Liberazione è solo l’occasione per esibirsi e “prendersi” la piazza (inclusi palestinesi e arabi completamente estranei alla ricorrenza). ANPI e partiti di sinistra che si considerano gli unici rappresentanti della lotta partigiana, di fatto, li tollerano. L’antifascismo è diventato uno strumento di lotta politica e quindi non unisce, ma divide.
Invece di fare gli esami di antifascismo bisognerebbe ricordare agli italiani che sotto il fascismo nessuno poteva considerarsi libero e chiedere loro se vorrebbero vivere sotto uno qualunque dei regimi dittatoriali e autoritari simili al fascismo oggi esistenti. Forse qualcuno li preferirebbe se gli antifascisti di facciata che si esibiscono come eredi della Resistenza sono gli stessi che di fronte all’invasione dell’Ucraina da parte della dittatura russa invocano la resa e il disarmo dell’aggredito. Gli stessi che invocano il disarmo unilaterale dell’Europa e non vedono il pericolo che viene da Mosca. Gli stessi che si schierano a fianco del fascio islamismo di Hamas che ha progettato e organizzato il massacro dei palestinesi. Insomma il povero 25 aprile non è in buone mani. La libertà è il valore supremo e si conquista con la lotta non con il disarmo
25 aprile 2025
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