Tra aiuti all’Ucraina e superbonus: potere ai sondaggi?
I sondaggi non vanno mai presi per verità, ma se da mesi una maggioranza degli italiani si dichiara contraria all’invio di armi all’Ucraina probabilmente è vero. Niente armi all’Ucraina e invitare alla pace (cioè sostanziale menefreghismo) sarebbe stata dunque la politica estera dell’Italia. E l’appartenenza all’Unione europea e alla Nato? E le mire della Russia potenza nucleare di primo livello, ma nano economico in guerra per la ricostituzione del suo impero con pezzi di Europa? Verosimilmente il cittadino immerso nell’orizzonte delle sue faccende private avrebbe risposto con popolana saggezza: “queste sono cose da politici, io so solo che non voglio guai”.
Non risulta che sondaggi analoghi siano stati effettuati sui bonus edilizi e su quello del 110% in particolare, ma si può immaginare che il risultato sarebbe stato un consenso schiacciante a favore. Probabilmente i partiti del governo Conte 2 che hanno causato il disastro dei bonus hanno governato come se stessero rispondendo ad un sondaggio. Scelte improvvisate e facilone senza futuro, ma popolari. Cioè la rinuncia alla politica, la più complicata ed importante attività intellettuale alla quale spetta mettere insieme tutti gli elementi che compongono una società come ce li ha consegnati il passato e immaginando un futuro. Dare ragione all’opinione pubblica che parla con i sondaggi e blandirla con benefici di corto respiro non può che combinare disastri.
20 febbraio 2023
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