Il vizio demagogico e distruttivo di Giorgia Meloni

La tassazione è un elemento fondante degli stati moderni e la base dell’eguaglianza dei cittadini. Per questo devono scandalizzare le parole della Meloni nel recente comizio a Catania. La leader di una destra che vorrebbe costruire un grande partito conservatore dice: “La lotta all’evasione fiscale si fa dove sta davvero l’evasione fiscale: le big company, le banche, le frodi sull’iva, non il piccolo commerciante al quale vai a chiedere il pizzo di Stato”. Il Capo del Governo in pratica, dopo aver imposto la flat tax al 15% per i lavoratori autonomi adesso invoca e santifica l’evasione fiscale come ribellione al “pizzo di Stato”. In queste parole c’è uno spirito di conservazione, ma della parte peggiore della storia italiana. C’è il clientelismo, c’è la corruzione, c’è anche la collusione con i poteri mafiosi. C’è tutto, ma non c’è l’interesse nazionale.

Giorgia Meloni sa benissimo che l’evasione fiscale in Italia è di massa e coinvolge milioni di persone. Sa benissimo che queste votano e le big company no. Dunque vende la legalità e la stabilità finanziaria dello Stato in cambio dei voti di chi evade e, facendolo, crea le premesse per una lotta tra ceti sociali perché il carico fiscale dell’Irpef ricade all’80% su dipendenti e pensionati. Queste sono le basi per condannare l’Italia al sottosviluppo economico, sociale e civile

30 maggio 2023

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