L’Europa che si è disarmata e ha dialogato con tutti
In grafico le spese militari (rapportate al PIL) dei Paesi europei, dal 1960 al 2022. Agevole vedere come siano costantemente diminuite a partire dal 1960 e addirittura crollate dopo la caduta del muro di Berlino. Inoltre, la maggior parte di queste spese (per l’Italia si parla di un 75%: https://finabel.org/italian-military-spending/) sono spese per il personale.
C’è chi parla di pericoli di un’economia di guerra. Credo che la realtà sia opposta: noi, come tutto il nostro Continente, il Continente più guerrafondaio della storia (passata), abbiamo dato il via, negli ultimi decenni, ad un’economia del disarmo e della pace. Le nostre spese militari, come detto, sono crollate; inoltre si parla di NATO che si espandeva e abbaiava, facendo finta di ignorare che la presenza di truppe NATO in Europa è costantemente diminuita, anno dopo anno, in linea con la diminuzione delle spese militari (https://shorturl.at/B2edh).
In più, mentre crollavano le spese, non facevamo altro che annodare dialogo e fili con i nostri avversari (pensavamo) di un tempo. Le frontiere si aprivano, noi andavamo lì, e loro qui, i ricchi a Londra a comprare squadre di calcio, i meno ricchi nelle discoteche della Romagna. Abbiamo posposto sine die l’autosufficienza energetica, nonché l’abbattimento delle emissioni, e ci siamo legati i metanodotti russi al collo. In tutto ciò, sempre summit, vertici e incontri.
Meglio la pace, è lo slogan scelto da Tarquinio, e mi piacerebbe conoscere l’imbecille che non sia d’accordo e che, invece, reputi assai meglio la guerra, preferibilmente nucleare con alcune centinaia di milioni di morti.
La verità è che noi europei la pace l’abbiamo cercata e praticata, ma il risultato è stata l’invasione dell’Ucraina. Alla quale, se nessuno avesse reagito, sarebbe seguita, prima o poi, quella della Lituania o dell’Estonia, così come alla Georgia è seguita la Crimea e a questa Kiev. Avremmo dovuto accettare tutto? Forse a Tarquinio, come a molti pacifisti, l’idea di barattare la vita di alcune decine di milioni di persone tra ucraini, baltici, moldavi e chissà chi altro, va benissimo. Meglio la “mia” pace, se poi avviene a scapito di altri, bé, pazienza.
Credo che noi europei abbiamo poco da farci rimproverare, ma qualcuno ha scambiato il nostro desiderio di pace, dopo secoli di massacri, come arrendevolezza imbelle, e ne ha approfittato, mandando carrarmati a Kiev.
C’è un fondo molto irritante nelle posizioni di alcuni che si dipingono come pacifisti. Il ritenere che solo a loro interessi la pace mentre gli altri non desiderino che una carneficina. Il dipingere l’Europa come un continente in preda a folle riarmo ignorando la realtà, ovvero che l’Europa viene da decenni di disarmo. Blaterare di trattative come se non avessimo fatto altro che dialogare con la Russia e Putin da decenni. Ignorare, anzi, strafregarsene, del destino di decine di milioni di persone. In tutto ciò, però, sentirsi moralmente molto superiori, e non mancare di farlo notare.
Jack Daniel (tratto da facebook)
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