Migranti
Grande tensione tra Italia e Francia perché a Ventimiglia sono bloccati 650 migranti che vogliono andare dall’altra parte. Il ministro dell’interno francese dichiara che dall’inizio dell’anno ben 8mila persone sono passate dall’Italia alla Francia e 6mila sono state rispedite qui da noi. Bé sì, in effetti sono i numeri di una vera e propria invasione …
Il problema comunque è serio perché dall’inizio dell’anno ne sono sbarcati sulle nostre coste oltre 50mila buona parte dei quali non vuole restare in Italia. Infatti, finora, li abbiamo lasciati andare sperando che passassero i confini. D’altra parte l’Italia non è la meta più ambita.
Comunque non arrivano solo qui da noi. Francia e Germania possono vantare numeri anche più alti dei nostri. Dunque il problema è più comune di quanto sembri. Lasciamo perdere le statistiche dei richiedenti asilo perchè fotografano solo un pezzo della realtà; i migranti per motivi economici sono la maggior parte degli arrivi e, in teoria, non possono vantare alcun diritto a restare. Ma tanti restano, iniziano a lavorare ed entrano a far parte delle nostre società. Li vediamo tutti i giorni e sappiamo che avremo bisogno di molti di loro per i prossimi decenni. Quanti? Ecco un dato che sarebbe interessante conoscere perché si potrebbe anche pensare di costruirci sopra una politica cioè un progetto invece di lasciare al caso la selezione dei fortunati che riescono a farcela.
No così non va. Possiamo impedire alla gente di fuggire dalle guerre e dalla miseria? No, non ci è mai riuscito nessuno. Possiamo certamente aiutarli a casa loro, ma sappiamo che è molto difficile perché qualunque intervento deve fare i conti con situazioni locali degradate dove non si può nemmeno parlare di una vera e propria autorità statale oltre che con guerre e regimi banditeschi.
Possiamo accogliere milioni di persone? Sì certo perché milioni di immigrati già vivono in Europa, la natalità degli europei è zero o sotto zero e non potremo diventare società di vecchi pensionati nel prossimo futuro. Il problema di questo nostro tempo è che arrivano in tanti in poco tempo e noi facciamo finta di non volerli perché nell’immediato costituiscono un gran bel problema di ordine pubblico.
Il problema vero è l’emergenza. Bisogna sforzarsi di non fare confusione e distinguere: emergenza, accoglienza, permanenza, integrazione.
Sull’emergenza sembra che le nostre autorità caschino sempre dalle nuvole e che ogni arrivo le colga di sorpresa. Colpa dell’ipocrisia delle forze politiche che non si sono volute prendere responsabilità ammettendo che il problema esiste e che non può essere scansato bensì governato.
L’emergenza e la prima accoglienza sono problemi nostri, ma è giusto che l’Europa ci aiuti; la permanenza e l’integrazione sono di tutti nel senso che ai migranti, una volta accolti, bisogna permettere di spostarsi nell’Unione Europea. D’altra parte sono qui per lavorare e ciò che conta è che riescano a trovare un lavoro. Dopodiché perché non prendere atto che di loro c’è bisogno?
Casomai il problema è farli uscire dall’ombra cioè impedire che il loro sfruttamento tolga spazio al lavoro degli europei. Troppo facile fare concorrenza quando un immigrato classificato clandestino viene pagato la metà e non può nemmeno protestare sennò lo cacciano.
In definitiva ciò che occorre è un mix di interventi perché non c’è una sola soluzione. Accordi con i paesi di origine, accordi con le tribù libiche, salvataggi, intervento dell’ONU, accoglienza, integrazione. Fare tutto e farlo insieme perché il problema è comune a tutti i paesi europei. Ciò che non deve accadere è farsi prendere dal panico perché nessuno ci sta dando l’assalto e sarebbe più saggio avere paura delle tante mafie che succhiano il sangue alle nostre economie e corrompono le nostre democrazie
Claudio Lombardi
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