Non chiamatele quote rosa

Costituzione della Repubblica italiana

Art. 51 : “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.”

Cosa si dice in questa norma?

  1. Si prende atto che esistono due sessi
  2. L’accesso alle cariche elettive e agli uffici pubblici deve essere uguale
  3. Le pari opportunità devono essere promosse
  4. La legge deve garantire l’eguaglianza

Pensare ad una legge elettorale che prescriva una presenza paritaria nelle liste di uomini e donne è solo un’attuazione della norma costituzionale. Se di questo tipo di attuazione non ci fosse stato bisogno (come dicono quelli che denunciano l’incostituzionalità della divisione tra donne e uomini delle candidature) nemmeno ci sarebbe stato bisogno dell’articolo 51 perché sarebbe bastato l’articolo 3 (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”).

È evidente che se esiste l’articolo 51 allora devono esistere anche le norme che lo attuano e poiché la norma costituzionale parla di uffici pubblici e di cariche elettive ecco perché la legge elettorale per prima non può non attuarla. Dire il contrario è irragionevole e chiamare l’attuazione della Costituzione “quote rosa” è ridicolo

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