Se la Turchia diventa potenza
Nella vicenda dello sgarbo di Erdogan alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen è stato dato per scontato che i commenti del governo tedesco siano stati condizionati dai milioni di turchi immigrati in Germania. Qualcosa di analogo è in corso da anni in Francia e in Belgio. La crescita di comunità che si riconoscono in un’identità religiosa che si presenta anche come un’ideologia politica sta diventando un problema reale in società abituate al relativismo dei valori. Se poi si afferma una potenza regionale guidata da un partito islamista che conduce un’aggressiva politica di espansione militare sia verso il Mediterraneo che verso il Medio Oriente le cose si complicano.
Forse ci si è cullati nell’illusione che la Turchia membro della Nato non potesse costituire una minaccia, ma definendo Erdogan “dittatore”, Draghi ha voluto risvegliare le coscienze. Di fatto la Turchia sta diventando un regime autoritario basato su una versione dell’Islam politico che riduce la democrazia a plebiscito a favore del leader. L’espansionismo turco non può lasciare indifferenti i governi europei e gli Usa. Non è accettabile che la Libia divenga un protettorato turco – russo. Purtroppo le conseguenze di scelte sciagurate fatte nel passato (guerre in Irak, in Libia e in Siria) si pagano
12 aprile 2021
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