Al voto, ma non adesso. Oggi meglio Draghi

La crisi sembra virare verso un lieto fine. Al momento l’unica certezza è che il M5s continua a frantumarsi e questo è un bene perché aiuta la selezione naturale dei migliori cioè di quelli con i piedi per terra che preferiscono i risultati concreti all’agitazione urlante e inconcludente. Il governo Draghi dovrebbe uscirne bene acquisendo una maggiore chiarezza e una specie di vaccinazione verso altri colpi di mano. Se la fiducia sarà confermata, senza il M5s di Conte, difficile immaginare tra qualche settimana una crisi scatenata dall’altra componente instabile della maggioranza, la Lega di Salvini. In effetti questi, con Berlusconi, sta provando a cogliere l’occasione per andare ad elezioni anticipate. Le vogliono? Escano dal governo subito.

E’ diventata fastidiosa l’attesa delle elezioni come se fossero una catarsi. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno e il voto non trasforma in uomini di stato mediocri politicanti. Ci aspettano mesi molto difficili ed è molto meglio avere Draghi al comando piuttosto che chiunque altro. Non è stato eletto? Non è espressione di un partito? Pazienza. Anzi, oggi è meglio così. Passata la bufera arriveranno le elezioni e così vedremo quali magie sapranno fare i partiti. A giudicare dagli ultimi dieci anni non c’è da avere molta fiducia in loro

18 luglio 2022

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