Crisi energetica: l’estrema debolezza della politica

Ogni giorno nei TG e nei talk compare il commerciante, il piccolo industriale, l’albergatore, il pensionato che mostra la bolletta del gas o dell’elettricità e giù parole di stupore e di condanna per qualcosa che sembra imposto dalla natura e invece è espressione di scelte politiche. Se il prezzo del gas sale alla follia non è colpa della guerra. Per ora domanda ed offerta sono costanti. Sono le scommesse sui prezzi futuri a far impazzire gli indici. Ne parla Salvatore Carollo in un articolo di oggi. Leggetelo.

Per l’elettricità è peggio perché il prezzo di tutta la produzione di qualunque fonte è equiparato a quello massimo di un impianto a gas. Chi produce elettricità da acqua, sole e vento a costi infimi viene pagato dai consumatori al prezzo massimo possibile. Per legge e non perché lo stabilisce il mercato. Draghi lo ha denunciato nel suo ultimo discorso: “oggi non ha più senso che il prezzo dell’energia elettrica sia legato al prezzo massimo del gas e i produttori di energie rinnovabili sono quelli che hanno conseguito i profitti più alti”. Milioni di persone si stanno impoverendo, l’economia sta andando in crisi per mantenere margini di guadagno assurdi ai produttori di energia elettrica. Spetta a tutti i partiti chiedere al governo di intervenire. Cosa aspettano a farlo?

26 agosto 2022

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