Le idee dei talebani e noi

Non c’è da stupirsi per la vittoria dei talebani in AFGHANISTAN. Venti anni di occupazione da parte delle potenze occidentali non hanno creato una nuova cultura che unificasse le tribù afgane facendone un popolo. Tutto ciò che per noi è “occidente” lì non significa niente. I diritti si confermano un’invenzione sociale e intellettuale che vale dove viene compresa ed accettata. Certo, una frazione degli abitanti della capitale ci si è avvicinata, ma non più di questo. E dunque è ovvio che abbia prevalso la parte nella quale si riconoscono la maggioranza delle persone.

Le loro tradizioni, le loro regole e anche la loro interpretazione della religione a noi appaiono incivili e inaccettabili. Anzi, non appaiono, ma lo sono. Nessuno si può sostituire alla storia. Gli afgani o l’insieme delle tribù che chiamiamo così devono fare il loro percorso. Noi dobbiamo stare attenti a non permettere che le loro idee si diffondano da noi. Di chiunque si tratti – immigrati o gente che nasce qui – quelle idee vanno combattute. Senza relativismi culturali, senza dubbi intellettuali. Quelle idee non ci portano nulla di buono e qui da noi non devono avere cittadinanza

16 agosto 2021

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