Propaganda o serietà: cosa serve all’Italia?

Con la creazione di una nuova catena di comando per gestire l’emergenza si verifica quel cambio di passo che ci si attendeva dal governo Draghi. A distanza di mesi si consolida l’idea che con il precedente governo la gestione della pandemia fosse stata male impostata. Il virus veniva sistematicamente inseguito invece che anticipato con le misure restrittive che arrivavano solo dopo l’incremento dei contagi e dei morti. Lo stesso piano vaccinale fu impostato (in Italia e in Europa) come se la pandemia fosse una realtà statica da affrontare in relax.

In questi giorni colpisce lo sfacciato attivismo dei leader di quella destra che si è distinta nella pandemia più per le sue negazioni della realtà che per il suo contributo positivo. Il tormentone sull’apertura serale dei ristoranti rilanciato mentre le varianti costringevano a nuove chiusure è emblematico di una mentalità menefreghista e irresponsabile. Sulla stessa linea Giorgia Meloni equipara le palestre ai trasporti pubblici. La linea è quella del “facciamo come ci pare”. Molti italiani capiscono il senso di questi messaggi e sfogano la loro voglia di evasione dando vita ad assembramenti che rilanciano il contagio. Anche con Draghi la propaganda tenta di scavalcare la serietà. Sulla nostra pelle ovviamente

4 marzo 2021

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