Il problema è la povertà? No

Le statistiche dicono che quasi 15 milioni di persone sono sotto la soglia di povertà. Sarà vero? Probabilmente no. Siamo pur sempre ai primi posti in Europa per il lavoro nero, l’elusione  e l’evasione fiscale. Sarebbe comunque un grande errore governare l’Italia come se fosse un paese di poveracci con la gente che, come amano ripetere molti per strappare un applauso, non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena.

L’obiettivo di fondo della politica deve sempre essere lo sviluppo e anche l’assistenza sociale ha senso se non è fine a se stessa, ma se è inserita in una strategia di crescita. Un sostegno per chi deve ancora arrivare ad un lavoro, per chi lo ha perso e vuole trovarne un altro e per chi non sarà mai in condizioni di lavorare è necessario perché è una condizione per utilizzare tutte le energie e le capacità e per la stabilità sociale, ma non è il cuore dei problemi italiani. Se è vero che negli ultimi trent’anni il valore reale delle retribuzioni è calato del 3% mentre in paesi nostri partner è cresciuto anche oltre il 30% dobbiamo guardare oltre. I problemi sono tutti nel settore pubblico (57% del Pil): istruzione, sanità, formazione permanente, produttività della spesa, efficienza delle amministrazioni, efficienza nella realizzazione delle opere. Su questo ci si deve misurare e il PNRR è la dimostrazione che non ci si riesce

9 maggio 2023

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